Il programma studenti

Quando Keith Killby fondò il Trust Monte San Martino nel 1989, lo fece con l’intenzione di “restituire qualcosa”  agli italiani per il loro coraggio ed i sacrifici sostenuti per proteggere i prigionieri di guerra in fuga nelle campagne italiane. Si proponeva di farlo raccogliendo fondi per finanziare borse di studio per corsi di lingua di un mese in Inghilterra, rivolte a italiani fra i 18 e i 25 anni.

Keith Killby, poi insignito del titolo di Cavaliere Ufficiale dal Presidente della Repubblica Italiana, è riuscito nel suo intento: ogni anno circa 25 giovani italiani trascorrono un mese in Inghilterra con queste borse di studio. Al 2016 sono state distribuite circa 600 borse di studio.

Gli studenti provengono da zone del nord e dell’Italia centrale, dove i prigionieri di guerra Alleati fuggirono dai campi dopo l’armistizio firmato con l’Italia nel settembre del 1943. I prigionieri fuggiti si diressero verso le zone di montagna, come gli Appennini e i monti dell’Abruzzo per evitare i tedeschi e i fascisti e cercare di raggiungere l’esercito alleato che avanzava da sud. Per questo motivo trovarono aiuto presso famiglie di contadini di piccoli paesi. Il Trust ha un rapporto stretto con le scuole nelle aree di Sulmona, Castel di Sangro, L’Aquila, Parma, Fontanellato, Macerata, Fermo e Amandola. Gli studenti provenienti da altre zone d’Italia, come ad esempio Roma, sono venuti a conoscenza del Trust tramite amici o parenti, o per mezzo del sito internet.

Dopo la guerra molti dei coraggiosi che diedero aiuto ai prigionieri in fuga, furono premiati con gli Alexander certificates (che prendono il nome dal feldmaresciallo Alexander) come riconoscimento per l’aiuto prestato. Molti degli studenti che hanno beneficiato delle borse di studio del Trust sono discendenti di famiglie cui è stata riconosciuta quest’onorificenza, anche se non è una condizione indispensabile.

Nei primi anni del Trust una manciata di studenti veniva in Inghilterra ogni anno. Ben presto il loro numero è cresciuto fino ad una ventina ogni anno. Nel 2007, per celebrare il trecentesimo borsista, la studentessa Giulia Mattioli è stata premiata con una speciale borsa di studio da tre mesi.

Il Trust è gestito interamente da volontari per minimizzare i costi. Quando il programma studenti è cominciato ogni borsa costava al Trust 1,000 sterline, da spendere per un corso di studio in una scuola di lingua e l’alloggio presso una famiglia della zona. I costi si sono alzati negli anni, arrivando nel 2016 a circa 2,000 sterline per borsa di studio. Tutti i fondi sono sempre stati reperiti tramite donazioni.

Tra il 2011 e la fine del 2015, il Trust ha portato avanti una campagna di raccolta fondi con grandissimo successo raccogliendo un totale di 1 milione di sterline – una somma enorme per un’organizzazione così piccola che però riflette la stima di cui essa e i suoi principi godono. Il comitato che ha gestito la raccolta fondi è stato guidato da Vanni Treves, un membro del Trust che nel 2014 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere Ufficiale per il suo contributo alle relazioni italo-britanniche. I fondi raccolti con questa campagna hanno portato il patrimonio complessivo del Trust a 1.4 milioni di sterline. Gli interessi derivanti da questa somma aiuteranno a finanziare, nel lungo periodo, il programma di borse di studio.

COME FARE DOMANDA

Le richieste di borsa di studio da parte degli studenti italiani sono gestite dal Sig. Antonio Millozzi, membro e rappresentante del Trust in Italia fin dalla sua fondazione. L’assistenza del Sig. Millozzi – e di suo figlio Giuseppe – è stata inestimabile.

Le richieste possono essere inoltrate direttamente al Sig. Millozzi oppure alle scuole e ai Comuni delle zone da cui il Trust accetta richieste. Tendenzialmente le zone sono quelle in cui erano concentrati i campi e i paesi lungo le vie di fuga percorse dai prigionieri.

La lista di candidati viene poi consegnata al Trust, a Londra, per la selezione finale. Le borse di studio sono concesse agli studenti motivati a migliorare il proprio inglese e a conoscere la cultura britannica. Nella domanda viene specificatamente chiesto perché credono che gli obiettivi ed i principi del Trust – come la gentilezza verso gli estranei – siano importanti. La Seconda Guerra Mondiale si sta allontanando nella storia, ma i valori di coraggio e generosità, come dimostrati dai contadini nel salvare i prigionieri di guerra, sono eterni.

Prima della partenza per il Regno Unito, gli studenti sono contattati da un membro del Trust addetto all’organizzazione degli studenti, Mr. Edward Gretton, e vengono specificati i dettagli della loro sistemazione. Gli studenti devono provvedere autonomamente a prenotare e acquistare il proprio volo dall’Italia, ma all’arrivo troveranno un volontario del Trust incaricato di portarli alla loro destinazione, per la tranquillità di chi, giovane e probabilmente insicuro, viaggia per la prima volta da solo.

Il Trust è molto grato ai suoi volontari ed è sempre alla ricerca di altri membri disposti a svolgere questo importante ruolo.

Prima della loro partenza gli studenti riceveranno un Welcome Pack elettronico contenente informazioni per viaggiare nel Regno Unito, sulla scuola di lingua, sul corso e attività di svago.

Al termine del periodo di studio ad ogni studente viene chiesto di compilare un modulo di valutazione per l’insegnamento, la sistemazione, le comunicazioni con i rappresentanti italiani, con l’organizzatore Inglese e sul volontario incaricato dell’accoglienza all’arrivo. Sono inoltre graditi consigli su come migliorare l’esperienza di studio.

Il Sig. Millozzi può essere contattato all’indirizzo [email protected]

Per informazioni potete rivolgervi anche a John Simkins, Amministratore, Monte San Martino Trust tramite [email protected]

LE SCUOLE

Il Trust manda i suoi studenti presso due eccellenti scuole di lingua con le quali ha da tempo stabilito ottime relazioni. Queste scuole sono la Central School, 1 Tottenham Court Road, Londra, e CES Oxford House nel paese di Wheatley, a cinque miglia da Oxford.

La diversa posizione delle due scuole – una nel cuore della capitale e l’altra in un bel villaggio di campagna ma comunque vicino alle attrattive di Oxford – permettono una scelta. In entrambi i casi, un ottimo livello d’istruzione, la compagnia di studenti da ogni parte del mondo e ampie opportunità per viaggi offrono ai nostri studenti una meravigliosa esperienza durante il loro mese di permanenza. Entrambe le scuole hanno a cuore l’etica del Monte San Martino Trust. I direttori riferiscono che gli studenti MSMT sono consapevoli di aver ricevuto un’opportunità preziosa e che di conseguenza tengono un ottimo comportamento sia in aula che fuori. Il programma di studio nelle due scuole è di circa 25 ore a settimana e si conclude con il rilascio di un attestato.

Per gli studenti della Central School, la sistemazione è in famiglia a Londra, nelle zone 3 e 4. A Wheatley l’alloggio in famiglia permette agli studenti di raggiungere la scuola a piedi; inoltre la scuola è dotata di una cucina a disposizione degli studenti per il pranzo. L’alloggio in famiglia, sia a Londra che a Wheatley include una camera singola, la colazione, e la cena per cinque sere a settimana. Gli studenti attestano la gentilezza delle famiglie ospitanti e colgono l’opportunità per praticare il loro Inglese anche con i loro ospiti.

I PRIMI VENTICINQUE ANNI

Le prime newsletter MSMT raccontano le esperienze dei primi studenti. La prima in assoluto fu Arianna, figlia di Benito e Marina Barchetta, la cui zia, Maria Levi, attraversò a nuoto il fiume Tenna (nelle Marche) portando sulla testa cibo per Keith Killby, il fondatore dell’associazione, dopo la sua fuga dal campo di Servigliano. Un’altra studentessa di quello stesso anno, il 1990, fu Serena Deluchi, i cui coraggiosi nonni diedero aiuto alla brigata internazionale di partigiani del Maggiore Gordon Lett nella valle di Rossano, in Liguria.

Un altro dei primi studenti fu un giovane di Servigliano, in possesso di un Alexander certificate riconosciuto alla sua famiglia. Sua nonna si prese un notevole spavento quando ricevette un passaggio da un tedesco mentre nella sua borsa della spesa aveva nascosto un’arma che stava portando a un gruppo di partigiani. Furono beneficiari di borsa di studio anche i nipoti dei due fratelli Fiadino, giustiziati a Capracotta (paese sul fiume Sangro) per aver aiutato i prigionieri di guerra. Un terzo fratello, spinto giù dalla collina, riuscì a salvarsi. Nel 1993 è stata apposta una targa al loro memoriale per conto del MSMT.

Similmente, nel 1997 è stata data una borsa di studio a un discendente di Nello, un partigiano della valle di Rossano giustiziato dai tedeschi.

Al 1998 il Trust ha accolto cento studenti. In quell’anno, una di loro fu Paola Iozzi. Sua nonna ricorda di quando la sua famiglia si accorse che pomodori e meloni sparivano dai loro campi. I colpevoli, prigionieri di guerra che si nascondevano nei dintorni, pensavano che gli abitanti fossero nemici, ma poi scoprirono che non era così. Ben presto la famiglia Iozzi e i loro vicini si trovarono a sfamare 15 fra Inglesi e Americani fuggiti da Servigliano.

Un’ultima storia dall’annata del 2007: molti anni prima, Peppina, pro-zia di Giovanni Blandini, allora diciottenne, fu avvistata da James Dickson, soldato Scozzese fuggito dal campo di Monte Urano, mentre usciva dalla sua casa nella valle del Tenna mangiando del pane. Trovò protezione presso Peppina, le sue sorelle e la madre per nove mesi. I due si innamorarono e nonostante la disapprovazione del parroco e dell’ufficiale superiore di James partirono per l’Inghilterra l’1 novembre 1944 e si stabilirono a Fife.

Una tradizione che si è dimostrata molto apprezzata negli anni è il pranzo a casa di Keith Killby, fondatore del Trust, e le sue insuperabili lasagne.

Nel 2001 il pranzo ebbe un successo inatteso. A due degli studenti che firmarono il libro degli ospiti, Davide Sperindi e Lucia Calcagnoli, non piacquero solo le lasagne: nel 2006 hanno annunciato il loro fidanzamento e nel 2009 si sono sposati ad Amandola, nelle Marche. Questo risultato fece molto piacere anche a Brian Lett, l’allora presidente del Trust, che nel 2001 attese Davide per ore a causa di un ritardo dell’aereo.

COSA DICONO I NOSTRI STUDENTI

Il Trust manda moduli di feedback ai suoi studenti al termine dei corsi, chiedendogli di valutare la loro esperienza in cinque categorie con un voto da 1 (eccellente) a 5 (scarso). Le categorie sono: insegnamento, sistemazione, rapporto con il nostro rappresentante Italiano, contatti con i nostri organizzatori nel Regno Unito e accoglienza all’aeroporto. Nel 2012, anno di avvio di questo processo, i voti predominanti sono stati 1 e 2. Gli intervistati non hanno dato indicazioni su come migliorare l’esperienza. Anche negli anni seguenti i voti sono stati alti e pochissimi i problemi segnalati.

Queste informazioni sono utilizzate per rimanere in contatto con loro e osservare l’evolversi delle loro carriere. Diversi studenti sino rimasti in contatto con il Trust e ci hanno aiutato a promuoverlo in Italia.

Nel corso degli anni, nonostante inevitabili problemi minori, l’esperienza degli studenti è stata quasi sempre positiva. Un commento frequente, specie se lo studente veniva da una zona di campagna ed era il suo primo viaggio all’estero, è che si è trattato di un’opportunità per maturare, diventare più indipendente e immergersi nella cultura Britannica. (Le critiche più ricevute riguardano clima, cibo e costo della vita a Londra!)

I messaggi seguenti, scelti a caso, danno un’idea di come i nostri studenti vedono il periodo passato in Inghilterra:

“Imparare l’Inglese è stato fondamentale in quanto ho lavorato in diversi posti all’estero. La borsa di studio mi ha dato la possibilità di avviare questo processo d’internazionalizzazione che è molto importante, specialmente in paesi piccoli come il mio.” – Eleonora Diamanti, 2001.

“Nostro figlio Michele ha avuto un’esperienza preziosa all’Oxford House e con la famiglia Francis … riferiremo a tutti nella nostra comunità di quanto siamo stati contenti dell’opportunità che gli avete dato” – Carla e Dante Ronchini, 2006.

“Ho arricchito il mio vocabolario, migliorato la mia pronuncia e imparato regole di grammatica che non avevo mai incontrato prima” – Gualtiero Ciabocco, 2008. (È anche rimasto colpito dalla precisione Inglese, confrontata con “l’elasticità” Italiana e dal fatto che le macchine si fermino immediatamente alle strisce pedonali.)

“Mrs Lydon [a Londra] è stata così gentile e amichevole, mi ha cucinato ottime cene e colazioni … e conversava con me tutto il tempo, e questo è ottimo per imparare l’Inglese. È stata un’esperienza fantastica e anche Londra mi è piaciuta moltissimo.” – Riccardo Antonel, 2009.

“Quello che ricordo meglio sono le numerose gite nei finesettimana organizzate dalla scuola e poter incontrare giovani da tutto il mondo” – Chiara Poletti, 2010.

“È stata un’esperienza fantastica per me e spero che possa essere lo stesso per altri in futuro. Ora sono diretta in Belgio per il mio primo lavoro da giornalista, ma fuori dall’Italia. Dovrò usare l’Inglese, quindi spero per il meglio.” – Marta Scocco, 2012.

“Ci tengo a farvi sapere che è stata la mia miglior esperienza e la vostra organizzazione è stata perfetta!” – Caterina Portesi, 2014.

“Ho incontrato persone da tutto il mondo e scoperto nuove tradizioni e assaggiato nuovi cibi! Nei fine settimana ho visitato: Stratford upon Avon, Blenheim Palace, Londra, Oxford, Bath, Waddesdon Manor, Stonhenge e molto altro! Ho anche assaggiato per la prima volta cibo inglese tipico: sticky toffee pudding, scones, Yorkshire pudding ed Eaton mess … deliziosi!” – Beatrice Capancioni, 2015.

Traduzione di Michele Ronchini