Una visita alla Central School, Londra

John Simkins, Amministratore del Monte San Martino Trust, riferisce dopo una visita alla Central School of English, Londra.

Un ingresso su Tottenham Court a Londra porta ad una stretta rampa di scale, il centro consumato dai piedi di generazioni di studenti di lingua. Nulla di sorprendente visto che l’edificio ospita la Central School of English dal 1968.

Per quanto stretto, il civico 1 di Tottenham Court è sufficiente ad ospitare 14 aule. Nel giorno della mia visita, nel luglio 2015, c’erano circa 60 studenti di una dozzina di nazionalità diverse, inclusi quattro italiani beneficiari di borsa di studio MSMT.

Circa 20 studenti MSMT hanno frequentato la Central School nel 2015, seguendo le orme di diverse centinaia di borsisti susseguitisi dal 1980. La Central School, assieme alla CSE Oxford House a Wheatley, vicino ad Oxford, è da lungo tempo partner del Monte San Martino Trust.

David Mullany, preside della Central School, dice che lui ed il suo staff apprezzano gli studenti MSMT perché “quasi sempre vogliono dare il loro contributo”. Sono spesso fra i primi della classe, si distinguono nei progetti e non esitano a condividere le storie delle loro famiglie. Queste storie, ovviamente, sono legate alla Seconda Guerra Mondiale, quando i loro antenati potevano essere fra quei molti coraggiosi italiani che diedero ospitalità ai prigionieri Alleati in fuga, mettendo in pericolo le loro vite e rischiando di subire le rappresaglie di Tedeschi e Fascisti.

George Tsounias, Responsabile Commerciale della scuola, pensa che gli studenti MSMT siano particolarmente motivati per il fatto di aver ricevuto una borsa di studio: “Sanno che gli è stata data un’opportunità speciale”.

Uno studente MSMT di norma alloggia vicino alla scuola, nelle zone 3 e 4 di Londra, spesso con una famiglia che in passato ha ospitato altri borsisti. Lo spostamento mattutino verso la scuola di solito dura mezz’ora o poco più: gli spostamenti dei pendolari di Londra in genere sono di 50 minuti.

All’inizio del corso viene valutato il livello dello studente per assegnarlo ad una delle cinque classi. La giornata scolastica comincia con un’assemblea, “plenary”, seguita alle 9:15 da una lezione di 90 minuti sulla grammatica. Una pausa di 15 minuti precede una lezione orale di un’ora e poi, dopo un’altra breve pausa, il progetto di classe fino all’ora di pranzo. A quel punto, gli studenti ridiscendono la consunta scalinata per andare a procacciarsi il pranzo. Per quelli che seguono un corso a tempo pieno, come gli studenti MSMT, segue una lezione pomeridiana di due ore.

Dopo la scuola, ma sempre come parte del corso, tre insegnanti organizzano attività extra-curricolari ogni settimana, come una visita a Westminster o a Covent Garden. Nei fine settimana gli studenti possono partecipare, a loro carico, a gite in altre città, come Bath o Oxford.

L’attrattiva di Londra porta circa due terzi degli aspiranti borsisti a chiedere di iscriversi alla Central School, proprio come per i due studenti che ho incontrato nel corso della mia visita. Jacopo Mandolesi, di 21 anni, da Fermo – Marche – voleva vedere quanto più possibile di Londra mentre studiava all’università. “Sto studiando finanza all’università e l’Inglese è una necessità”.

La motivazione di Veronica Ghidini, 19 anni, che deve il suo buon livello di conoscenza della lingua ai suoi insegnanti di Parma e all’abitudine di guardare film in lingua, è piuttosto particolare: “Il mio sogno è di andare a vivere in Australia”. Per quanto riguarda Londra ha detto che “è un posto bellissimo e una città ricca di storia. L’unico difetto è che tutti sono sempre di corsa: questo non mi piace, le persone sono come macchine!”

Una cosa che Jacopo e Veronica hanno in comune è che le loro famiglie hanno dato aiuto ai prigionieri di guerra in fuga.

Nel 1943, il nonno di Jacopo, Raffaele Liberati – allora bambino di dieci anni – fu testimone dell’esodo dei prigionieri Alleati dai campi di prigionia nelle Marche. Raffaele ricorda di aver visto un sergente inglese correre verso di lui mentre stava lavorando nei campi con la famiglia. La sua famiglia gli diede da mangiare e un posto dove nascondersi e la gratitudine del soldato lasciò il segno nel giovane ragazzo.

La famiglia di Veronica Ghidini si trovò in una situazione simile quando dieci ufficiali Inglesi, che erano scappati da Fontanellato, vicino a Parma, arrivarono ad una frazione di Bardi, sempre nella provincia di Parma. Furono scortati a paesi vicini da ex-emigranti che parlavano Inglese. Più tardi, otto degli ufficiali proseguirono lasciando gli altri due alle cure di Giovanni Rizzi, il nonno della nonna di Veronica, per circa tre settimane. Dopo la Guerra, Giovanni ricevette l’Alexander Certificate a riconoscimento dell’aiuto prestato.

Anche se una storia familiare di soccorso ai prigionieri di guerra non è una condizione per ricevere una borsa di studio MSMT, le storie, e l’importanza di tramandarle alle nuove generazioni, come nel caso di Jacopo e Veronica, sono il fine del lavoro svolto dal Monte San Martino Trust.

Traduzione di Michele Ronchini

http://www.centralschool.co.uk/index.htm

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